Era una situazione mai vissuta prima e assolutamente inaspettata, una brutta sorpresa. Da una parte le faceva paura, dall’altra era una novità, un’avventura di mezzo giorno che non sembrava pericolosa. In fondo un’esperienza “light”, ogni giorno condivisa da migliaia di donne in tutto il mondo.
Che si trattasse di un affare femminile le piaceva. La faceva sentire vicina a mamma, alla quale era successa la stessa cosa tanto tempo prima, ed a tante altre donne di qualsiasi età molte, poverine, senza un’assistenza sanitaria adeguata.
Inoltre la sua famiglia e le sue amiche avevano tessuto intorno a lei una rete d’aiuto e conforto della quale si sentiva molto fortunata.
Fortunata era la parola con cui si identificava di più in quel momento della sua vita. Le piaceva il suo presente e ricordava con molto amore il suo passato perfino i suoi sbagli e tutto quello che non era andato tanto bene. Nel futuro erano ancora molte le cose che voleva fare: libri da leggere, musica d’ascoltare, gente da conoscere, luoghi da visitare…
La vita con tutti i suoi problemi è l’unica esperienza che abbiamo noi umani e lei la guardava con un sorriso, proprio come le piacerebbe essere ricordata.